Natura Morta #02

Ci sono oggetti che suggeriscono delle pratiche - esercizi formali per imparare a generare. L’antica arte degli Ikebana è stata il motore propulsore del progetto. I samurai, valorosi guerrieri giapponesi, si esercitavano nella "via" della composizione (ikebana) con elementi naturali per trovare al loro interno la forza necessaria a superare la paura della battaglia e della morte che potevano incontrare in qualsiasi momento. Ci sono processi da attivare per ricercare gli equilibri più intimi, bilanciamenti di forme naturali per equilibrare lo spirito. Concedersi di essere nel tempo e selezionare esemplari di natura per renderli sacri. Conferire valore, aver cura nella scelta e comunicare le tensioni dell’essere. Da questa pratica nasce il progetto “natura morta”, una serie di supporti realizzati in diversi materiali quali ottone, rame, marmo, e gesso che invitano le persone a sperimentare il loro processo creativo, dando origine a feticci naturali con rami secchi e foglie morte. Solenni bellezze nella loro ultima posa. Questi supporti sono oggetti aperti, strumenti di creazione, dotati di fori e punzoni invitano le persone a intervenire, portando attenzione sui piccoli momenti nell’ambiente che ci circonda e generando così unicità. Il tempo in questi processi diviene sensazione epidermica e stato d’animo. Valorizzare la morte, percepirla come un passaggio e celebrare così l’intensità della vita. Il progetto è stato concepito per rispondere al manifesto “Designing the Future” proposto dalla curatrice Annalisa Rosso in occasione di Operae 2016. Un piccolo gesto che ci ricorda quanto un buon futuro si basi su un consapevole presente con anime capaci di scegliere, curare e valorizzare.