Storie di rituali saporiti tra immaginifico e terra *
Un giorno mi arriva un invito a partecipare al festival Materia e due cassette cariche di doni di questa regione.
Decido subito di voler reinterpretare tutto realizzando degli scatti che evocassero ciò che è la mia sensazione di Calabria e costruire un racconto per immagini che suggestionassero rituali e ricette oniriche. Le nostre città meritano sempre una reinvenzione accurata tra folklore e immaginazione. Le identità vanno tenute vive e ben sapide. I riti della magia sempre stuzzicati.
Ed eccoci in studio, con i fotografi Cartacarbone, ho realizzato questi set che parlano di natività di aglio e cipolla, di rossetti al peperoncino che in Calabria si usano per baci furiosi, diademi di corna per celebrazioni della forte femminilità, anfore usurate per composizioni floreali dettate dal tempo. Per una terra dove la bellezza è transitoria e ha una sua magnifica imperfezione.
E poi una foto in cui appare un cuore, ben cucito in un panno di seta, materiale caro a Catanzaro, intorno ad una pietra di mare per elaborare un feticcio in cui alcuni sonagli fuoriescono dalle cuciture come cicatrici.
Dobbiamo ricordarci di far battere e pulsare la nostra terra con tutte le sue ferite e meraviglie tra le nostre mani.
Insomma una terra consigliatissima per tutti gli spiriti accesi e ben conditi.